-dubbio patologico: il soggetto è costantemente ossessionato da domande e dubbi che creano ansia e tensione continua. Il tentativo di una razionalizzazione estrema attraverso continue risposte alimenta costantemente nuove domande. Un labirinto senza via d’uscita.

Le domande sono continue durante tutta la giornata, quando sembra che abbiamo trovato una risposta rassicurante, poco dopo, cresce un altro dubbio che ci fa piombare nell’insicurezza più totale per cui urge un’altra risposta. Il soggetto è completamente imprigionato nel labirinto che ha costruito.

Il dubbio cartesiano tanto importante nel metodo scientifico e fondamentale per il nostro progresso diviene un’arma pericolosa se ossessivamente applicato a fenomeni che rispondono a logiche di tutt’altra natura, spesso non ordinarie.

Pensiamo ad una persona molto attenta e responsabile che nel corso degli anni abbia imparato a superare problemi e difficoltà attraverso un impegno meticoloso e analizzando razionalmente ogni situazione e processo. Sulla base dei risultati positivi ottenuti tenderà a migliorare e replicare le proprie strategie, bene, pensiamo ora che nella vita della persona accada qualcosa di imprevedibile a livello relazionale e sopraggiunga una situazione di dolore psichico. La persona tenderà ad affrontare il disagio in maniera razionale cercando di “farsene una ragione” ma tutti sappiamo bene che il cercare volontariamente di non pensare o non sentire qualcosa alimenta maggiormente quel pensare o quel sentire.