La patofobia si caratterizza come un’ansia e preoccupazione costante per la propria condizione di salute. In particolare la paura è direzionata verso un organo bersaglio spesso rappresentato dal cuore. Il paziente teme di sentirsi male o la morte improvvisa. Sa bene razionalmente che è abbastanza improbabile ma questo non rassicura affatto. La mente è occupata da ideazioni catastrofiche e sono presenti condotte di evitamento precauzionale per tutte quelle situazioni che possano essere ritenute pericolose per l’organo bersaglio. La persona si controlla costantemente cercando di rassicurarsi ma invano. La paura si origina spesso dalle sensazioni

Le principali tentate soluzioni consistono in:

-evitamento : a differenza del paziente ipocondriaco che costantemente cerca un’etichetta diagnostica che possa spiegare ciò che sente, il patofobico rifugge non solo gli esami diagnostici ma è talmente impaurito che evita ogni situazione ritenuta a rischio

-attenzione focalizzata sulle sensazioni

-socializzazione del problema e della paura che generalmente produce negli altri il tentativo di minimizzare e tranquillizzare. L’effetto percepito è esattamente l’opposto

Dott. Paolo Fratagnoli Psicologo-Psicoterapeuta ad Arezzo (AR) e Asciano (SI)

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