Il soggetto che soffre di ansia e paura patologica ha una vivida memoria sensoriale di un evento o un’esperienza che lo ha in qualche modo segnato emotivamente e che ancora mantiene attive le sensazioni. Queste sensazioni riescono ad attivarsi anche senza la presenza dello stimolo. Basta a volte anche solo il pensiero. Siamo in un circolo in cui la mente crea ciò di cui poi si spaventa. La mente crea una trappola sulla quale cade costantemente. Si potrebbe dunque credere che sapendo come si costruisce il problema, la trappola possa essere superata grazie alla ragione. Si potrebbe pensare che applicando una certa dose di volontà o “forzando” la mente si possa avere la meglio sul terribile nemico.

Purtroppo e per fortuna, la paura è una reazione non mediata dalla corteccia cerebrale, è una reazione che si attiva in pochi millisecondi e la ragione è sempre in ritardo. Per questo motivo ogni sforzo di razionalizzare non solo è destinato a fallire, ma addirittura a peggiorare la percezione proprio perché ne sperimentiamo il fallimento. Pensate quando ad una persona in ansia viene detto di stare tranquilla….l’effetto è peggiorativo. Più cerco di controllare e più sperimento la perdita di controllo così come il tentativo di “non pensare” qualcosa mi fa pensare ancora di più a quella cosa.

Si rendono perciò necessarie delle tecniche che seguono delle logiche non lineari (come quelle con cui funzionano l’ansia e la paura) per ribaltarne gli effetti.

Due suggerimenti molto pratici sono

evitare di amplificare: condividere eccessivamente le proprie paure ha l’effetto di ingigantirle e confermarle. In realtà si rischia pure di scoprirne di nuove (quelle dell’interlocutore). Parlare delle paure ha un effetto cassa di risonanza

se te lo concedi passa prima: proprio perchè incontrollabile emozione, se la combatto in maniera sbagliata rischio di alimentarla, se mi concedo l’incertezza essa passerà più velocemente e sarà meno violenta.

La paura quale emozione di base è assolutamente adattiva e molto spesso efficace ma se protratta nel tempo può condurre a comportamenti di evitamento, ritiro sociale e grande sofferenza. Mi riferisco a costante ansia, attacchi di panico e alti livelli di stress, in questi casi, in cui non si riesce a risolvere da soli, è necessario rivolgersi ad uno specialista.

Paolo Fratagnoli Psicologo Psicoterapeuta ad Arezzo e Asciano (SI) specialista in Psicoterapia Breve Strategica.