Sicuro che il modo i cui stai offrendo aiuto…aiuti davvero?
«Sono sicuro che la persona accanto a me avrebbe bisogno di aiuto specialistico ma non ne vuole sapere, come posso fare per convincerla o aiutarla?»
Molte volte mi viene rivolta questa domanda: può essere la madre di un figlio con una fobia, il marito/la moglie di una persona depressa, i genitori del figlio con disturbo ossessivo compulsivo ecc…
Partiamo da cosa NON conviene fare: se avete riscontrato resistenza verso la richiesta d’aiuto, insistere aumenterà le opposizioni e la persona si rifiuterà di chiederlo, fornire aiuto sostituendosi alla persona che non riesce a fare qualcosa manda il messaggio che siamo lì per lui/lei ma allo stesso tempo ne confermiamo l’incapacità. Cercare di convincere un #depresso che la vita è bella e dipende da lui/lei trovare la forza per reagire avrà il duplice effetto di fargli vivere maggiormente il divario tra ciò che sente e ciò che dovrebbe sentire e sperimenterà maggiore incomprensione.
📌In moltissimi casi, come diceva Oscar Wilde, è con le migliori intenzioni che si provocano gli effetti peggiori! Dobbiamo quindi evitare di sostituirci alle responsabilità altrui poiché se in un primo momento offriamo protezione, ripetendoci, confermiamo che la persona non possiede le risorse per fronteggiare il problema. Nessuno può affrontare al posto nostro le nostre difficoltà.
La #terapiabrevestrategica offre una serie di tecniche e stratagemmi (classici o calzati sulla situazione specifica) che si possono usare anche in questi casi (terapia indiretta) attraverso le quali il familiare o il partner può attivamente intervenire sia per migliorare la situazione sia per creare le condizioni per cui l’interessato stesso richieda aiuto….
E’ possibile intervenire indirettamente sia difronte a stati ansiosi, disturbi da panico anche con patologie maggiori quali stati depressivi o disturbi ossessivo compulsavi. Se cambiamo una parte del sistema relazionale, possiamo cambiare il sistema stesso perciò se io i mi relazioni in modo diverso “obbligo” l’altro a comportarsi di conseguenza.
Sicuro che il modo i cui stai offrendo aiuto aiuti davvero?
Il primo passo potrebbe essere richiedere aiuto psicologico in quanto persona vicina a soggetto con difficoltà.
Rispondi